Il sushi è davvero così light come sembra oppure fa ingrassare?
Ormai è molto comune mangiare giapponese almeno 1 volta a settimana, ma ci si può sedere al tavolo ordinando tutto quello che si vuole perché tanto “è sano”? Non proprio: il sushi non fa male alla linea ma solo se mangiato nelle giuste quantità.

Senza considerare le ricette elaborate, il sushi non è altro che riso, pesce ed alghe. È una pietanza bilanciata, perché contiene i carboidrati del riso, le proteine del pesce (ricco anche di omega 3) le fibre e i sali minerali delle alghe. Se mangiato in quantità normali, come possono essere i classici 6-8 pezzi, non apporta calorie eccessive.

Il segreto è l’abbinamento dei piatti:
– No ai maki con maionese o formaggio in crema, alla tempura o ai crunchy roll che sono stati precedentemente fritti.
– Non eccedere nel quantitativo di roll e nigiri; è come se si mangiasse, per esempio, tre piatti di riso con pesce.
– Evitate di ordinare solo maki e bilanciate il tutto associando una porzione di sushi con altre di solo pesce, sashimi, tartare o anche alla griglia, e magari insalate di alghe o zuppa di miso.

Il vero problema del sushi nella dieta, però, è rappresentato dalla salsa di soia: è molto salata, contiene circa 1,7 grammi di sale per soli 10 grammi di prodotto (ricordo che è raccomandato un consumo di sale <5g al giorno), il che trasforma delle ricette poco caloriche in pasti molto salati, favorendo così la ritenzione idrica.

Quindi sushi sì o sushi no? Mangiatelo tranquillamente una volta alla settimana, ma limitando la salsa di soia e i roll/riso in generale, preferendo alghe e pesce crudo o cotto.